Matador Records
Data di rilascio: Febbraio 2013
“The future is unwritten”.
Il punk è morto? Giacchetti attaccati al chiodo, jeans ricuciti, creste
rasate…Consumato dal suo stesso rumore ha lasciato delle ceneri che adesso
sorvolano il panorama post-punk. Ma ci sono dei gruppi che respirano questi
fumi fino a intossicarsi! Come accade nella fredda Danimarca dove gli Iceage gridano vendetta! Una
rappresentazione nuda e cruda del “punk” ai giorni d’oggi: stuprato, depresso,
affamato. Elias Bender Rønnenfelt, Jakob Tvilling Pless, Johan Surrballe Wieth
and Dan Kjær Nielsen sono quattro cavalieri dell’apocalisse mandati per creare
scompiglio, figli ribelli degli anni 2000! Dei “child-out” messi tra passato e
presente per far capire che l’anima del punk vive e pulsa di vita propria. “You’re nothing” è una bomba pronta per
essere innescata. Un disco che trasuda venature punk “old school” con
esplosioni hardcore. Il tutto
equilibrato da un intermezzo “ambient/sperimentale” che va ad accorparsi con
atmosfere Darkwave e con la romantica traccia basata su “L’ultima occasione”
della cantante anni ‘60 Mina. Un album di 28 minuti e poco più, da iniettarsi
nel timpano senza pensarci troppo, distorsioni e voce che attaccano il condotto
uditivo dando il via a un pogo di cellule ciliate. Burning hand racchiude
l’anima del disco, dalle mani fino a tutto il corpo divampa la fiamma accesa
dalle corde vocali di Rønnenfelt, una voce addensata da un alone malinconico
che all’occorrenza vibra fino ad esplodere in grida isteriche e incazzate,
tenendo l’attenzione dell’ascoltatore fino alla fine. L’attesa che durava dal
loro Ep “New Brigade” del 2011 è
stata ripagata, aspettando un live in Italia non ci rimane che dire: Punk’s not
dead.
Iceage - Ecstasy
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